KTM 890 Adventure R: le nostre modifiche per l’adventouring

Su una KTM 890 Adventure R fresca di fabbrica abbiamo apportato una serie di modifiche utili a renderla la moto ideale per partecipare agli eventi adventouring o per compiere viaggi particolarmente avventurosi. Ogni scelta è motivata e contestualizzata, così che ognuno possa trarre ispirazione ed eventualmente replicare alcune idee sulla propria moto.

di Marco Manzoni


La KTM 890 Adventure, specialmente in versione R, è una moto che nasce seguendo lo spirito “Ready to Race” della casa di Mattighofen e, anche in configurazione originale, ha già tutte le carte in regola per essere una moto ideale per l’utilizzo adventouring.

L’interesse per il segmento delle maxienduro di media cubatura, inoltre, sta godendo di una forte crescita ed è evidente la voglia di molti appassionati di sporcare le gomme su percorsi sempre nuovi e poco battuti.

Seguendo il principio di domanda e offerta si moltiplicano gli eventi adventouring che consentono di esplorare il territorio seguendo delle formule simili a rally non competitivi. Queste manifestazioni danno poi la possibilità di cimentarsi su percorsi che diversamente sarebbe difficile scovare o addirittura vietato attraversare.

Nonostante la 890 Adventure R sia pronta a insinuarsi tra mulattiere e pietraie appena uscita dalla concessionaria, troviamo sia sempre utile cucirsi addosso la propria moto con alcune modifiche volte a massimizzare la sintonia col mezzo e il feeling di guida.

Sono moltissimi i produttori di accessori di terze parti che sviluppano soluzioni ingegnose per affinare alcuni aspetti e concedere la possibilità ai motociclisti di personalizzare la moto incrementandone il potenziale o migliorandone singoli aspetti in termini di protezione o ergonomia.

Per farci supportare in questa operazione ci siamo rivolti al nostro meccanico di fiducia, Gpone Milano, che con grande pazienza ed estrema professionalità supporta i nostri progetti e le idee strampalate che alle volte partoriamo.

Ci siamo quindi presentati in officina con una serie di scatoloni e il nostro miglior sorriso: «Ciao ragazzi, ci aiutate a montare tutti questi accessori?»

Prima di entrare nel dettaglio delle modifiche, ricordiamo che è sempre bene iniziare da un’analisi della propria posizione in sella, della triangolazione di pedane manubrio e sella (sia da seduti, sia in piedi) e del posizionamento delle leve. Se la moto è perfettamente calibrata sul pilota, sicuramente la guida e la sicurezza ne beneficiano.

Ora iniziamo, sperando che questi spunti possano essere utili anche a voi e che possiate trovare ispirazione per personalizzare la vostra moto al meglio.

1 PowerParts KTM. Il primo catalogo da sbirciare quando si ha per le mani un’arancione è sicuramente quello di KTM. La casa stessa è infatti il primo fornitore di accessori per le proprie moto e propone un vastissimo catalogo da cui attingere.

La nostra prima modifica è stata contestuale all’acquisto e consiste nell’attivazione del Tech Pach: l’estensione software utile a sbloccare tutte le funzioni elettroniche opzionali: il cruise control (sempre utile durante i trasferimenti), il quickshifter (estremamente pratico e comodo, soprattutto in off road), la regolazione della coppia del motore in fase di rilascio e il riding mode Rally che consente la selezione manuale di alcuni parametri tra cui nove livelli di intervento del controllo di trazione e la regolazione della risposta dell’acceleratore.

Questo riding mode opzionale è sicuramente utile in quanto quello “Offroad” di serie, nonostante proponga un’ottima regolazione, non consente alcuna personalizzazione.

2 Set di borse Kappa K’Rugged. Per trascorrere alcuni giorni fuori casa è necessario potersi portare appresso i bagagli necessari.

Data la necessità di salvaguardare l’agilità della moto e avere una certa versatilità nella scelta della quantità di bagagli da caricare, piuttosto che le classiche valigie con telaietto (rigide o morbide) abbiamo optato per una soluzione dal sapore più “adventure” scegliendo la linea di valigie morbide a bisaccia K’Rugged di Kappa.

Questo set propone una soluzione componibile che prevede una base universale AV00 da fissare tramite cinghie e tiranti alla sella o al portapacchi, alla quale è possibile fissare tutte le borse della linea K’Rugged tramite una serie di passanti.

Noi abbiamo scelto di posizionare due borse AV02 da 20 litri come bagaglio laterale e una AV01 da 10 litri da fissare nella parte superiore. Questa combinazione consente di mantenere il peso caricato relativamente in basso, evitando di alzare eccessivamente il baricentro della moto.

La comodità di questo sistema è soprattutto la sua modulabilità e l’interscambiabilità delle componenti. Per spostamenti di una sola giornata, ad esempio, possiamo evitare di caricare tutto il set, ma avvalerci di una sola borsa da 10 o 20 litri.

Abbiamo infine aggiunto anche una borsa da serbatoio DR06 Tanklock, piccola e compatta.

Per un uso prettamente fuoristradistico della moto non la consigliamo perché interferisce con i movimenti in sella, ma è estremamente utile nelle trasferte o nei brevi viaggi per riporre tutti quegli accessori che devono rimanere a portata di mano come telefono, portafoglio e documenti. Per noi è pressoché indispensabile perché della misura perfetta per contenere una fotocamera sempre pronta all’uso.

3 Paramotore AXP Racing. Un paramotore è pressoché indispensabile per divertirsi in fuoristrada senza preoccuparsi troppo di arrecare danni. È consigliabile quindi sceglierne uno robusto e “scivoloso”.

AXP Racing produce un paramotore per la KTM 890 Adventure R realizzato in plastica HDPE dello spessore di 8 mm. I vantaggi di questa soluzione riguardano il peso, che nel complesso è di soli 4,1 kg, e la capacità di questo materiale di scivolare sia in caso di caduta, sia quando si tocca un ostacolo scavalcandolo.

Offre protezione sui lati del serbatoio e nella parte anteriore ripara il motore e i collettori di scarico limitando l’accesso a fango, pietre o detriti. Le saldature sono poi rinforzate grazie a parti in lega da 4 mm collocate all’interno della piastra.

È disponibile in colorazione arancione o nera e nelle versioni Hard o Touring: la differenza tra le due è che la seconda è compatibile con il cavalletto centrale. In Italia è distribuito da Motocross Marketing.

4 Pneumatici Metzeler Karoo 4. Sulla versione R della 890 Adventure le coperture di serie sono già degli pneumatici con destinazione d’uso 60% asfalto e 40% off road, ma al primo cambio gomme abbiamo optato per delle Metzeler Karoo 4 che sono indicate per un uso 50% stradale e 50% fuoristrada, le quali offrono delle prestazioni superiori (a scapito di una durata chilometrica inferiore).

Sono pneumatici che apprezziamo molto perché riescono a garantire un ottimo comportamento sulle maxi enduro che siamo soliti guidare, sia su strada dove si raggiungono angoli di piega e livelli di aderenza paragonabili a quelli delle classiche gomme da turismo, sia in fuoristrada dove regalano grande divertimento e sicurezza.

Potete leggere anche la nostra prova se siete interessati ad approfondire le impressioni di guida.

5 Specchietti Doubletake Adventure Kit. Per quanto riguarda gli specchietti retrovisori abbiamo preferito sostituire gli originali sia per una questione estetica, sia per funzionalità.

Gli specchietti Doubletake hanno una superficie riflettente più ampia e consentono la regolazione immediata grazie alla manopola che agisce sul serraggio dell’asta intorno ai due snodi sferici alla base e sullo specchietto.

Alla bisogna è anche possibile richiuderli rapidamente nel caso ci si trovi a percorrere sentieri tra rami e arbusti.

Il sistema risulta estremamente intelligente in caso di caduta o urto perché gli specchi non si rompono, ma si piegano attutendo l’impatto.

6 Manubrio a piega alta SRT Factory. La posizione in sella è un altro elemento fondamentale per la sicurezza e l’efficacia alla guida.

Il manubrio originale della 890 Adventure presenta una piega piuttosto chiusa alle estremità e i polsi lavorano flessi verso l’esterno.

Inoltre, nella triangolazione con pedane e sella, l’appoggio risulta decisamente basso, soprattutto nella guida in piedi, per persone più alte di 175 cm.

Di conseguenza, abbiamo optato per un manubrio a piega alta SRT Factory che offre maggiore altezza e apertura alle estremità consentendo di avere una postura migliore sia da seduti, migliorando l’inclinazione dei polsi, sia in piedi. Questo porta considerevoli benefici in termini di confidenza di guida.

Il manubrio SRT Factory è realizzato in Italia in ergal 7075 e propone una sezione variabile con diametro esterno conico che passa da 28 mm nella zona centrale a 22 mm nella zona dei comandi. È compatibile con la maggior parte delle moto con riser da 28 mm. Il foro interno è da 14 mm e il peso totale ferma l’ago della bilancia a 600 grammi.

7 Riser manubrio Nicecnc. Per lo scrivente che annovera 187 cm di altezza sul documento di identità, il manubrio a piega alta non è sufficiente a raggiungere la triangolazione ottimale nella guida in piedi, quindi siamo ricorsi ad altre due modifiche: alzare ulteriormente il manubrio e abbassare leggermente le pedane.

Per la prima delle due azioni la scelta è ricaduta sui riser della Nicecnc che hanno consentito di raggiungere l’altezza desiderata.

Prestate attenzione però a valutare bene se ricorrere all’accoppiata manubrio a piega alta e riser perché è una soluzione ottimale solo per moto con manubrio particolarmente basso e pilota abbastanza alto. Solitamente può essere sufficiente una sola delle due modifiche.

8 Pedane allargate e ribassate Rade Garage. Come appena spiegato, un altro fattore su cui lavorare per trovare la triangolazione migliore è quello di ricorrere a delle pedane ribassate.

Anche in questo caso, la sostituzione del componente originale porta due vantaggi fondamentali: abbassa la posizione del pilota nella guida in piedi e riduce la piega del ginocchio da seduti, con una conseguente diminuzione dell’affaticamento quando si resta in sella molte ore.

Infine, cosa da non sottovalutare, è possibile puntare a una dimensione maggiore della superficie d’appoggio con un conseguente miglioramento della stabilità e dell’aderenza con gli stivali.

Le pedane Rade Garage offrono un’ampia superficie di contatto e sono corredate da una serie di cilindretti metallici filettati (removibili e sostituibili) che incrementano considerevolmente la presa con le suole delle calzature.

Queste caratteristiche risultano anche di grande aiuto per il controllo della moto nella guida in piedi.

9 Estensione pedale freno SW-Motech. Un altro aspetto utile per una guida sicura ed efficace è quello di avere un rapido e semplice accesso al pedale del freno posteriore.

KTM propone nell’allestimento originale una leva con duplice utilizzo che consente di svitare la parte finale dove appoggia il piede e capovolgerla. Montandola al contrario aumenta l’altezza della superficie di contatto, favorendo l’uso nella guida in piedi.

Questa opzione, però, costringe a scegliere quale delle due modalità di guida favorire: in posizione bassa offre il giusto posizionamento per la guida da seduti, mentre in posizione alta per quella in piedi.

SW-Motech risponde a questo dilemma proponendo un’estensione del pedale del freno dall’ampia superficie e caratterizzata da un pratico gradino che consente l’appoggio su due livelli differenti senza intervenire meccanicamente: all’esterno è più basso, verso l’interno più alto. In questo modo si avrà sempre il giusto contatto col freno in tutte le situazioni.

10 Borse laterali Process. Questa è forse la chicca meno conosciuta del lotto perché più di nicchia e specifica per questo modello di moto.

Process, con un interessante esercizio di design, ha disegnato le SoftPods 1.0: delle borse da 3 litri ciascuna che si sostituiscono ai fianchetti laterali in plastica della KTM 890 Adventure, creando dello spazio utile in una posizione altrimenti non sfruttata.

Le borse seguono i contorni della moto replicando le linee originali e offrendo uno spazio dove alloggiare degli accessori da portare sempre con sé: una soluzione comoda e intelligente.

Noi ad esempio abbiamo posizionato in una l’antipioggia e nell’altra alcuni attrezzi, il kit per la riparazione degli pneumatici e un compressore portatile.

11 Dispositivo mirroring MAXCA XPlay C5 Pro. A completare la dotazione del provetto partecipante agli eventi adventouring non poteva mancare un dispositivo per la navigazione delle tracce GPX.

Piuttosto che ricorrere alla soluzione più ovvia e installare un classico navigatore, abbiamo voluto provare l’esperienza di un dispositivo mirroring che proiettasse Android Auto e Apple CarPlay.

In questo modo è possibile utilizzare direttamente lo smartphone e le proprie applicazioni preferite per navigare le tracce degli eventi o delle avventure pianificate al computer prima di partire.

La comodità di questi dispositivi è quella di avere sott’occhio le notifiche del proprio telefono, le chiamate, i messaggi ecc. senza sottoporre lo stesso alle sollecitazioni che subirebbe se attaccato al manubrio né alle intemperie come pioggia e freddo o caldo eccessivi.

Di contro c’è da ricordare che il dialogo tra il dispositivo e il telefono è un’operazione abbastanza energivora che mette sotto stress la batteria. È quindi necessario tenere in carica in qualche modo lo smartphone, con conseguente incremento dell’usura della batteria.

Noi abbiamo montato un MAXCA XPlay C5 Pro con display da 5 pollici. La visibilità sotto la luce diretta del sole è buona e la reattività sufficiente. Non ci piace molto che le schermate siano leggermente deformate e tutte le icone risultino ovali, ma è una questione che a livello pratico conta poco.

In navigazione con Osmand+ o applicazioni simili il tutto funziona in maniera più che buona.

Per il fissaggio alla moto abbiamo utilizzato il supporto navigatore universale SW-Motech che risulta compatto e offre uno sgancio rapido di facile accesso.